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Emozioni di Marzo


Ugo d'Aloja - 13 Maggio 2021 - 0 commenti

Marzo 2021: quali emozioni stiamo provando? Ogni periodo della nostra vita è scandito dal ricordo che le emozioni vissute in quel momento hanno impresso nella nostra mente. La memoria non si forma come una fotografia anche se molti lo credono. Non c’è nulla di più fallace della memoria rispetto ai fatti. Pacchi di lettura neuro scientifica sono lì a provarlo.

CandeleRimane il fatto che le emozioni provate lasciano un qualche segno indelebile nella nostra mente, anche come collettività. Tra le emozioni prevalenti che stanno percorrendo la nostra società durante questo mese di Marzo 2021 ci sono la stanchezza, la rassegnazione, lo sconcerto e l’assuefazione alla morte del prossimo.
Mentre un anno fa prevalevano la paura, l’incertezza, lo stupore per la violenza con cui stava cambiano la nostra vita, un anno dopo le cose sono cambiate. Ma non sono cambiate come ci sarebbe piaciuto. In quei giorni di marzo prevaleva l’incertezza sul futuro che abbiamo cercato di contrastare cullandoci nell’illusione che tutto sarebbe andato bene e che sarebbe durato poco. Magari! Ora prevale la certezza che quello che stiamo vivendo non durerà poco per nulla. Da qui la stanchezza e la rassegnazione che sono l’anticamera dell’apatia. Per questo motivo è una buona cosa l’istituzione della giornata nazionale del ricordo delle vittime del Covid 19. Dubito che molti di noi sentano con urgenza l’esigenza di una ulteriore giornata della memoria; se ne è abusato. Ma la pandemia da coronavirus è una cosa attuale su cui va focalizzata attenzione, non rassegnazione; il coronavirus ha colpito pesantemente tutta la popolazione senza distinzione politica. Per questo ci si augura che nessuna parte voglia impadronirsi del ricordo delle emozioni che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo a causa del virus CoVSars2. La nostra nazione non se meriterebbe. Il dolore è un patrimonio comune che deve diventare il propellente per una rinascita collettiva. Parafrasando il meraviglioso monologo pronunciato da Al Pacino in “Ogni maledetta domenica” facciamo nostro il pronunciamento finale: “Questa volta o ci alziamo tutti insieme come collettivo o rimarremo al suolo come individui”.

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