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Star bene


Ugo d'Aloja - 21 Maggio 2021 - 0 commenti

Proprio in questi giorni sto partecipando come medico volontario alla campagna vaccinale di massa per immunizzare la popolazione contro il virus SarsCov2. È una occasione per dare il mio piccolo doveroso contributo, la fatidica goccia nel mare, ma quella che mi si offre, soprattutto durante la prima fase, è anche una finestra privilegiata per capire le condizioni di salute dei nostri anziani

La responsabilità del medico volontario è quella di valutare le condizioni di salute dei pazienti riconoscendo la loro idoneità al vaccino. Per farlo si interroga ogni paziente riguardo alla propria storia medica; noi la chiamiamo raccolta dell’anamnesi. Confesso che alcuni siparietti sono divertenti davvero: c’è l’anziano che mi confida sottovoce di essere sano come un pesce e di non aver mai visto il medico, salvo poi essere smentito dalla moglie che mostrandomi il libretto sanitario svela una demenza senile curata con almeno cinque farmaci diversi. Potere dell’auto persuasione. 

AnzianoMa c’è nell’insieme qualcosa che è al di là della storia del singolo caso. La cosa che mi stupisce più di ogni altra è la sterminata quantità di farmaci che i nostri anziani assumono quotidianamente. A partire dagli antipertensivi, l’elenco è lungo e prosegue, con gli antiaggreganti, gli antiaritmici, gli antinfiammatori, i farmaci per la prostata, quelli contro il diabete, contro l’asma, quelli per dormire e così a proseguire senza fine. Le statine non mancano MAI! Confesso un mio limite: non riesco a stare al passo con la fantasia con cui le case farmaceutiche attribuiscono nuovi nomi commerciali alla enorme mole dei farmaci. Per fortuna il 4G del telefonino prende bene e con quello pongo rimedio.

Appena seduti di fronte a me, i nonni, senza neppure ascoltare le mie domande, iniziano ad elencare tutto ciò che prendono come se fosse una interrogazione. Spesso, con l’intenzione di aiutarmi, alcuni mi allungano un elenco diligentemente compilato a casa, altri mi dispiegano sul tavolo il collage dei ritagli colorati delle fustelle delle scatole dei farmaci incollati su un foglio come avrebbe fatto un bambino di prima elementare. Al trionfo dei nomi tutto si illumina in un arcobaleno di colori. Nessuno di loro sa dirmi perché prendono tutti quei farmaci. Sono sicuro che è grazie a questo dispiego di farmaci che la durata della vita media si è allungata nel nostro paese. Riguardo alla qualità di questo allungarsi della vita esprimo sommessamente qualche perplessità tra me e me, perplessità che soffoco subito censurando il bastian contrario che si annida in me stesso.

Ogni vecchietto, prima di salutarmi, mi chiede cosa è possibile fare per migliorare la propria salute. Ha ragione: sono io il medico e proprio io dovrei rispondere. Ci provo dopo aver conosciuto e parlato con centinaia di anziani, alcuni centenari, e mi sento di suggerire questo: ”Conservi la sua curiosità per la vita, mantenga attiva la mente, faccia una moderata attività fisica, dorma bene,  intrattenga buone relazioni sociali e mangi cibo sano con moderazione.” Dicono che i miracoli non esistono, io direi che il miracolo dipende dall’osservare queste poche indicazioni. Per il resto ci vuole fortuna.

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