Gli antichi hanno nascosto nei miti alcune delle più belle storie che ancora oggi permeano la nostra cultura, tra questi il famoso mito di Arianna di Creta, che innamorata di Teseo dona al giovane un gomitolo affinché quest’ultimo possa trovare la strada d’uscita dal labirinto una volta ucciso il Minotauro.
Cito questo mito non per il carattere romantico della storia d’amore ma per il modo di dire che fa parte della nostra quotidianità “…come il filo di Arianna…” quando si deve fare riferimento ad un percorso, un tragitto che potrebbe essere difficile da trovare. Questo filo di Arianna io l’ho ricevuto anni fa: nel “labirinto” di possibilità, idee ed attitudini, influenze di professori che consigliano un percorso piuttosto che un altro, amici che prendono determinate strade piuttosto che altre: nel periodo liceale sapevo che nel mio futuro volevo intraprendere un percorso sanitario, desideravo indossare il camice ma non come semplice indumento ma come senti-
mento, vocazione e dedizione.
Ho passato più di qualche estate presso lo studio Hodos; anni fa questo tipo di esperienza formativa si chiamava stage ed era un percorso facoltativo che alcuni ragazzi decidevano di fare terminato l’anno scolastico, oggi è detto alternanza scuola lavoro e si svolge durante l’anno. Ricordo con nostalgia e con tenerezza quelle settimane in cui trovavo le porte aperte dello studio e un ambiente accogliente e professionalmente volto all’eccellenza: la squadra gentile e disponibile a spiegarmi procedure e coinvolgermi nelle attività, il dottor d’Aloja sempre attento, autoritario ma empatico. È stato in quegli attimi che posso dire di essermi innamorata della mia professione, di aver capito che stavo ricevendo un regalo prezioso: la consapevolezza che il desiderio di intraprendere il percorso da odontoiatra e poi da ortodontista aveva bisogno di solide basi e che da quei momenti stavo iniziando a metterle.
Ma il filo di Hodos (non lo chiamerei più di Arianna) non si è fermato tra le mie mani perché, come trovai io le porte aperte anni fa, lo studio continua ad essere un punto di riferimento per altri ragazzi che negli anni hanno chiesto di venire a fare l’alternanza
scuola lavoro ed ecco che insieme al dottor d’Aloja sono stata affiancata per alcune settimane da F.B., che da bambina era stata paziente del dottor d’Aloja e che durante il liceo è stata presso lo studio Hodos: a lei abbiamo cercato di passare il filo di Hodos.
Più recentemente è stata presso Hodos (con l’alternanza scuola lavoro) V.T. ed anche a lei speriamo di aver passato il filo di Hodos, augurandoci che il turbinio di idee sul futuro possa trovare ordine e possa anche lei intraprendere il percorso che sente
più suo. Cito loro ma sono molti altri i ragazzi e i professionisti che hanno stretto tra le loro mani questo filo.
Il filo di Hodos, come mi piace chiamarlo, però è molto di più: è un filo che unisce i professionisti che fanno parte della squadra, che li lega a fornitori e collaboratori interni ed esterni, che li orienta nella continua formazione clinica tra la molteplicità di corsi e congressi che il panorama scientifico offre. Ma soprattutto il filo di Hodos unisce la squadra in un privilegiato rapporto con tutti i pazienti.
Dottoressa Laura Gasparini