Pedro Garcia y Gonzales y Alvarez d’Aloja de Pozzobon è un cane nobile nel carattere, ma di certo non nel lignaggio. L’aspetto trae in inganno chiunque. Il pelo lungo e biondo, la frangia sugli occhi, la corporatura snella, lo sguardo fiero, tutto lascia pensare che quelli che lo definiscono un cane di razza, chi un Tibetan Terrier, altri un Lhasa Apso, non si sbaglino. Invece Pedro è un meticcio, un bastardo, anche se cortinese. Il padre apparteneva al Bar alla Scaletta, quello frequentato solo dagli indigeni ampezzani. Era uguale a Pedro. La madre non l’abbiamo mai vista e non ne esiste neppure una descrizione.
Un giorno di febbraio del 2006, in Largo Poste a Cortina, un batuffolo di pelo rotolava nella neve tra le zampe di un cane dal pelo lungo e ondeggiante; giocava con suo padre. Era uno spettacolo come quei due se la intendessero tra di loro. Cupido scoccò la sua freccia, Pedro ci fu regalato su due piedi; venne messo in braccio di Patrizia che lo mise in tasca e non ne è ancora sceso. Pedro non ha mai perso la vivacità di allora. Ogni animale è una occasione di gioco per lui: dal riccio che di notte frequenta la siepe del giardino, al nostro gatto rosso Giolitti che quando varca la soglia di casa diventa oggetto di caccia.
Pedro è un cane dalla felicità contagiosa. Le sue feste al rientro a casa sono così coinvolgenti da costringerti a lasciare fuori dall’uscio ogni pensiero che abbia afflitto la tua giornata. Però il rientro a casa non deve essere sottovalutato. Pedro pretende attenzione, si comporta come Kato, il domestico dell’ispettore Clouseau. Al tuo rientro a casa ti si avventa addosso saltando di sorpresa. Che tu stia trasportando la spesa o qualche carico, lui salta e pretende che tu giochi. Il salto è la sua peculiarità, lo fa appoggiando su di te le zampe anteriori con tutto lo slancio. Dove piglia, lui piglia.
Sono esilaranti le scene di quando entra in casa mia suocera. La nonna non suona per non farsi scoprire, ha le chiavi del giardino, entra di soppiatto nella speranza di non incontrarlo. Invano. Pedro è sempre all’erta, se non avviene in giardino, l’agguato si compie dopo l’uscio di casa quando la nonna si sta sfilando il soprabito. Nessuno gli sfugge. Lo sa bene Elisa che una bella mattina d’estate, prima di recarsi in ufficio, indossando un bel vestito bianco, decide di passare a trovarci. Proprio in quel momento Pedro sbuca da dietro la siepe, dove l’irrigazione notturna aveva lavorato sodo, saltandole addosso alle spalle, lasciando due belle impronte di cane sul vestito bianco nuovo. Pedro è sempre stato esuberante. Fino all’imbarazzo. Nostro. Ne sono sempre andato fiero, meno amici e vicini.
Casa nostra è sempre stata aperta a tutti, soprattutto ai bambini. In giardino abbiamo un fantastico tappeto elastico che li attira come il miele le api. C’è anche Pedro in giardino. L’imbarazzo è diventato consistente quando la principale attrazione per i bambini non è stata più saltare sul tappeto elastico, ma è diventata il trenino con Pedro. La scena è questa, i bambini, tra i cinque e i sei anni, si mettono in fila girando a fare il trenino come nelle festine di capodanno. Pedro, buon ultimo, abbraccia alla vita un bimbo con le zampe, mimando (?) un amplesso canino.
Un gioco alternativo è quello di mettersi distesi sul prato mentre Pedro a turno cavalca, uno alla volta, ogni bambino in attesa del turno. Le mamme non apprezzano molto. Un’altra situazione di imbarazzo si realizza quando riceviamo visite accompagnate da cani. In quelle occasioni si scatena l’orgia. Vittime privilegiate sono un cocker Appaloosa e un Bostonian terrier.
Sono cani di razza dal respiro affannoso che Pedro trasforma in sospiri e lingue pendule. Pedro è un cane velocissimo e imprendibile, i pomeriggi si trasformano in continue rincorse, inseguimenti, amplessi. Tutto ciò è costato due testicoli al povero Pedro che da buon cane filosofo non ha cambiato in nulla il suo comportamento e il suo carattere.
P.S. Ho scritto le righe dedicate a Pedro che avete appena letto nel settembre del 2008 mentre ero in Grecia; lui aveva meno di tre anni. Al giorno d’oggi, siamo nel giugno del 2022, Pedro marcia baldanzoso verso i 16 anni. E’ un vecchietto arzillo, nonostante qualche acciacco è sempre pronto a distribuire un po’ di buonumore e amore incondizionato.